Astronomia

350 readers
1 users here now

Ciao a tutti e benevenuti nella prima comunità di Feddit dedicata all'astronomia!

Per prima cosa vi invitiamo a dare un’occhiata al post “Guida all’utilizzo di Feddit” che trovate a questo link:

https://feddit.it/post/6

In aggiunta alle regole del server, eccone altre relative alla nostra comunità:

founded 2 years ago
MODERATORS
1
 
 

Il ruolo della più antica molecola dell’universo

@astronomia

Per la prima volta, è stata riprodotta in laboratorio la reazione dell’idruro di elio con atomi di idrogeno in condizioni simili a quelle dell'universo primordiale, rivelando discrepanze significative con le precedenti teorie. I risultati stanno avendo un notevole impatto sulla nostra comprensione della chimica primordiale e dei processi che hanno

2
 
 

Da Beagle 2 non abbiamo imparato nulla

@astronomia

Succedeva nel 2003: l’Europa alle prime armi nei voli interplanetari decide di atterrare su Marte, con il lander britannico Beagle 2. Dal giorno dell’atterraggio, però, del piccolo lander si persero le tracce. Per circa 12 anni. Cosa sia successo, non si è mai saputo e probabilmente non si saprà mai

3
 
 

I satelliti stanno silenziando l'universo: oltre 112.000 emissioni radio provenienti da 1.806 satelliti Starlink, con fino al 30% di alcuni set di dati che mostravano interferenze

Immaginate di dover ascoltare una conversazione sussurrata mentre vi trovate accanto a un cantiere edile. È essenzialmente ciò che i radioastronomi si trovano ad affrontare oggi, mentre migliaia di satelliti Internet invadono l'orbita terrestre, disturbando accidentalmente i deboli segnali utilizzati per svelare i segreti dell'universo. Uno studio rivoluzionario della Curtin University rivela che la ricerca di connettività globale sta creando un ostacolo inaspettato alle nostre più grandi scoperte scientifiche, dalla comprensione della materia oscura alla verifica delle teorie di Einstein.

https://www.universetoday.com/articles/how-satellites-are-silencing-the-universe

@astronomia

#astronomia #starlink #satelliti

4
 
 

Agosto in “shorts”, con Media Inaf

@astronomia

Anche per il mese di agosto saremo con voi tutti i giorni, seppure a un ritmo un po’ meno serrato del solito e con una sola newsletter a settimana. E vi proporremo quotidianamente, oltre alle consuete news, un video in versione verticale dell’Alfabeto cosmico e una versione in formato testuale di una puntata del podcast Houston

5
 
 

Webb rivisita l’Ultra Deep Field di Hubble

@astronomia

Il telescopio spaziale James Webb ha osservato una porzione del celebre “campo ultra-profondo”, dello Hubble Space Telescope, ottenendo una fra le immagini del cosmo più profonde mai realizzate. Con oltre 2500 galassie rilevate, l’osservazione offre nuove preziose informazioni sulla formazione e l’evoluzione delle galassie nell'universo primordiale

6
 
 

Nastri di plasma da un buco nero binario

@astronomia

Grazie a un’osservazione Vlbi condotta con 27 radiotelescopi da terra e uno dallo spazio – il satellite russo RadioAstron – è stato possibile realizzare immagini con un livello di dettagli senza precedenti dello spettacolare getto, molto contorto, che emerge dal cuore della lontana galassia attiva OJ 287. Con un commento di Gabriele Bruni dell‘Inaf di Roma, coautore

7
 
 

Ritratto di una nebulosa planetaria sui generis

Il telescopio spaziale James Webb ha realizzato due scatti della nebulosa planetaria Ngc 6072, ottenuti con gli strumenti NirCam e Miri. Le due fotografie forniscono dettagli complementari della nebulosa, caratterizzata da una forma peculiare, probabilmente dettata dall’interazione fra la nana bianca che l'ha prodotta e un’invisibile stella compagna

@astronomia

https://www.media.inaf.it/2025/07/31/ngc-6072-webb/

8
 
 

Un grande autocarro, capace di trasportare due astronauti e percorrere diecimila chilometri sulla Luna alla ricerca di ghiaccio: sembra fantascienza, ma è un vero progetto portato avanti dall’agenzia spaziale giapponese JAXA insieme alla Toyota. Se il programma di esplorazione lunare Artemis non verrà bloccato, potrebbe essere lanciato già nel 2032.

(continua)

@astronomia

9
 
 

Dopo una lunga attesa, gli astronomi hanno finalmente visto la compagna stellare della famosa stella Betelgeuse. Questa stella compagna orbita attorno a Betelgeuse in un'orbita incredibilmente stretta, il che potrebbe spiegare uno dei misteri di lunga data di Betelgeuse. La stella, tuttavia, è condannata e il team dietro questa scoperta prevede che Betelgeuse la cannibalizzerà tra poche migliaia di anni.

Il fatto che Betelgeuse sia una delle stelle più luminose del cielo sulla Terra, visibile ad occhio nudo, ne ha fatto uno dei corpi celesti più noti. E da quando i primi astronomi hanno iniziato a ispezionare questo apparecchio nel cielo notturno, sono rimasti sconcertati dal fatto che la sua luminosità varia per periodi di sei anni.

Ora forse questo mistero è risolto.

10
 
 

A Roma appuntamento con le stelle durante i fine settimana: gli astronomi del Planetario di Roma parleranno di stelle e pianeti, durante aperitivi scientifici a tema

Per tutti i weekend, fino al 14 settembre, il Technotown, l’hub della scienza creativa di Roma di Villa Torlonia, ospita incontri dedicati all’astronomia. Si parlerà di volta celeste, stelle e pianeti con Gabriele Catanzaro, Stefano Giovanardi, Gianluca Masi e Luca Nardi, astronomi e divulgatori scientifici del Planetario di Roma, che racconteranno al pubblico aneddoti e curiosità su universo e corpi celesti. Il ciclo di incontri prevede, tra gli appuntamenti: “Verso i pianeti e oltre: impatti planetari” (26 luglio) di Luca Nardi dedicato allo studio dei pianeti, per scoprire le meraviglie del sistema solare; “Il cielo a spiccioli: la notte di San Lorenzo stelle cadenti” (10 agosto) in cui Gabriele Catanzaro presenta una sorta di corso di astronomia e geologia diffuso su tutta la stagione estiva, per riscoprire le basi di queste discipline.

https://almanacco.cnr.it/articolo/13899/nella-capitale-appuntamento-con-le-stelle

@astronomia

11
 
 

Scoperto il primo caso di una stella che è sopravvissuta all'incontro ravvicinato con un buco nero supermassiccio ed è poi tornata a sfidarlo una seconda volta: la sua impresa è testimoniata da due brillamenti osservati nello stesso punto dello spazio profondo a distanza di quasi due anni, come riportato su The Astrophysical Journal Letters da un gruppo internazionale di astronomi guidato dall'Università di Tel Aviv.

Nel cuore di ogni grande galassia si nasconde un buco nero supermassiccio che ha una massa pari a milioni o miliardi di volte quella del Sole.

https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/spazio_astronomia/2025/07/27/la-stella-che-ha-sfidato-per-due-volte-un-buco-nero_f35b3185-eff9-4228-b82d-868c05bd4ba6.html

12
 
 

Rompere la degenerazione tra deformazioni e flussi radiali nelle galassie esterne. Un articolo di Francesco Sylos Labini, Giordano De Marzo e Matteo Straccamore

Le osservazioni della componente LOS (line-of-sight) delle velocità di emissione nelle galassie sono preziose per ricostruire i loro campi di velocità bidimensionali (2D), sebbene richiedano alcune ipotesi. Una di queste è che i flussi radiali possono essere trascurati nelle regioni esterne delle galassie, mentre la loro geometria può essere deformata da una curvatura. Un approccio speculare presuppone che i dischi galattici siano piatti, ma ammette la presenza di flussi radiali. Questo approccio consente la ricostruzione di mappe di velocità 2D che comprendono sia i campi di velocità trasversale che radiale. Attraverso lo studio dei campi di velocità nei modelli di dischi giocattolo, scopriamo che la presenza di curve si manifesta come una correlazione dipolare tra le due componenti di velocità ottenute assumendo un disco piatto. Ciò dimostra che l'analisi delle anisotropie di velocità angolare fornisce uno strumento efficace per interrompere la degenerazione tra curve e flussi radiali. Abbiamo applicato questi risultati all'analisi dei campi di velocità delle galassie del campione THINGS e di M33. Molte di queste galassie presentano una tale correlazione dipolare, indicando la presenza di warp. Tuttavia, abbiamo scoperto che il warp da solo non può spiegare tutte le variazioni nel campo di velocità, suggerendo che le perturbazioni intrinseche siano comuni. Inoltre, abbiamo osservato che la distribuzione spaziale della dispersione di velocità nella LOS può essere correlata a entrambe le componenti di velocità, fornendo una prova indipendente di campi di velocità non banali. Questi risultati offrono un approccio robusto alla ricostruzione dei campi di velocità delle galassie, consentendoci di distinguere tra la presenza di warp e strutture di velocità complesse valutandone l'ampiezza relativa.

https://iopscience.iop.org/article/10.3847/1538-4357/adc71c

@astronomia

13
 
 

Come potremmo sopravvivere se il Sole scomparisse: gli scenari di una Terra senza luce

@astronomia

Cosa succederebbe se il Sole sparisse all’improvviso? E quali sarebbero gli effetti sul nostro pianeta? Se il Sole scomparisse, le conseguenze per la vita sulla Terra sarebbero disastrose: scenderebbe una notte gelida e perpetua, le piante morirebbero perché non potrebbero svolgere la fotosintesi a causa della mancanza di luce, molti animali non riuscirebbero a sopravvivere al freddo e alla fame e gli esseri umani sarebbero costretti a vivere in bunker sotterranei. Nel caso in cui la nostra stella smettesse di esistere, inoltre, non ce ne accorgeremmo subito, ma solo dopo 8 minuti e 20 secondi, cioè il tempo che ci mette la luce solare a raggiungere la Terra. In questo video ipotizziamo per assurdo cosa potrebbe accadere se il Sole scomparisse per capire quanto la nostra stella sia fondamentale per la Terra.

https://www.youtube.com/watch?v=WEyRS1%5C_p2PA

14
 
 

Cosa svelano le immagini del Sole più ravvicinate di sempre sulla nostra stella: il video della sonda Parker

@astronomia

La sonda Parker Solar Probe della NASA si è "tuffata" nella corona solare lo scorso 24 dicembre, passando a soli 6,1 milioni di km dal Sole, ottenendo le spettacolari immagini più ravvicinate di sempre della corona solare e ha raccolto dati preziosi per comprendere meglio la corona solare e il vento solare, che influenza la meteorologia spaziale sulla Terra.

continua su: https://www.geopop.it/cosa-svelano-le-immagini-del-sole-piu-ravvicinate-di-sempre-sulla-nostra-stella-il-video-della-sonda-parker/

15
 
 

Gli ingegneri dell'UF, sostenuti da DARPA e NASA, stanno perfezionando tecniche di formazione laser che consentono alle lamiere di piegarsi in giganteschi pannelli solari, antenne e persino parti di stazioni spaziali proprio in orbita—, oltrepassando i limiti di dimensione dei razzi e aprendo la strada a una costruzione fuoristrada sostenibile.

16
 
 

La storia della genesi del libro "E tu Luna", scritto da Marco Castellani in collaborazione con il poeta Claudio Damiani (Amazon, 2025). Immagine di Marco Mastrofini (INAF - Osservatorio Astronomico di Roma).

17
 
 

Perché i buchi neri possono funzionare come acceleratori di particelle

@astronomia
https://www.galileonet.it/buchi-neri-acceleratori-particelle/
Nei pressi dei supermassicci potrebbero avvenire collisioni tra particelle ad altissima energia. Studiandole potremmo risolvere le incongruenze del modello standard
L'articolo Perché i buchi neri possono funzionare come acceleratori di particelle sembra essere il primo su Galileo.

18
 
 

Le previsioni del tempo possono spingersi fino ad un mese?

@astronomia
https://www.galileonet.it/previsioni-del-tempo-un-mese-intelligenza-artificiale/
Dimostrare in linea di principio che il limite di due settimane può essere superato suggerisce che un giorno l'intelligenza artificiale riuscirà a farlo davvero
L'articolo Le previsioni del tempo possono spingersi fino ad un mese? sembra essere il primo su Galileo.

19
 
 

La Fisica vista da una filosofa della scienza

@astronomia
https://www.galileonet.it/la-fisica-vista-da-una-filosofa-della-scienza/
Ma davvero la Fisica ha l’ultima parola su quello che accade? A mettere in discussione questo atteggiamento deterministico delle interpretazioni scientifiche è, nel suo ultimo libro, la filosofa della scienza Nancy Cartwright, oggi docente all’University of California a San Diego. Nelle sue varie argomentazioni, l’autrice descrive come le

20
 
 

Creata una versione “calda” del gatto di Schrödinger

@astronomia
https://www.galileonet.it/gatto-di-schrodinger-caldo-studio-meccanica-quantistica/
Un gruppo di ricercatori è riuscito a creare i cosiddetti “stati caldi del gatto di Schrödinger”, ossia a osservare fenomeni quantistici anche a temperature non vicinissime allo zero assoluto
L'articolo Creata una versione “calda” del gatto di Schrödinger sembra essere il primo su Galileo.

21
 
 

Ecco le lenti piatte che rivoluzionano l’ottica

@astronomia
https://www.galileonet.it/ecco-le-lenti-piatte-che-rivoluzionano-lottica/
Per osservare le galassie lontane, ma anche per rendere più performanti le fotocamere dei nostri telefonini: un’innovazione nell’ottica che prende forma attraverso le lenti piatte, in grado di rendere questi dispositivi più leggeri, efficienti e accessibili. Un team di ricercatori dell’Università dello Utah, guidato da Rajesh Menon, esperto di

22
 
 

Pi greco, perché lo celebriamo ogni anno?

@astronomia
https://www.galileonet.it/pi-greco-14-marzo-celebrazioni-pi-day/
Il Pi Day non è solo una giornata da matematici e nerd. Ecco perché dovremmo ricordarci sempre dell’importanza del pi greco
L'articolo Pi greco, perché lo celebriamo ogni anno? sembra essere il primo su Galileo.

23
 
 

I nuovi chip quantistici a confronto: Google, Amazon e Microsoft

@astronomia
https://www.galileonet.it/chip-quantistici-confronto-google-amazon-microsoft-willow-ocelot-majorana/
Le tre big hanno recentemente presentato i propri chip quantistici. Con l'aiuto di un esperto abbiamo provato a ricostruirne caratteristiche, potenzialità e specifiche
L'articolo I nuovi chip quantistici a confronto: Google, Amazon e Microsoft sembra essere il primo su Galileo.

24
 
 

Il buco dell’ozono sopra l’Antartide si sta chiudendo

@astronomia
https://www.galileonet.it/buco-ozono-antartide-chiusura/
Per la prima volta uno studio attesta che è proprio grazie alla messa al bando dei clorofluorocarburi (cfc) che lo strato di ozono sopra l’Antartide si sta ricostituendo
L'articolo Il buco dell’ozono sopra l’Antartide si sta chiudendo sembra essere il primo su Galileo.

25
 
 

Robotica e IA per sviluppare polimeri elettronici

@astronomia
https://www.galileonet.it/robotica-e-ia-per-sviluppare-polimeri-elettronici/
Polybot è un laboratorio autonomo in grado di gestire l’intero ciclo di lavorazione di questi materiali, flessibili come plastica ma conduttori come i metalli. Riducendo l’intervento umano
L'articolo Robotica e IA per sviluppare polimeri elettronici sembra essere il primo su Galileo.

view more: next ›